’ è l’America, baby!
Parliamo tutti della Cina come l’Eldorado del lusso. Lì crescono i ricchi che spendono in maniera sfrenata e concitata quasi a esorcizzare un passato di uniformità e di condanna di tutto ciò che arrivava da oltreconfi ne.
In questa frenesia dagli occhi a mandorla, non bisogna però dimenticare i, cosiddetti, mercati maturi che da sempre sono stati i principali acquirenti di beni di alta gamma. In particolare primo mercato per il lusso sono da sempre gli Usa.
A oggi negli Usa vivono 10 milioni di ricchi che si prevede diventeranno 20 milioni entro il 2020. Sarà per questo motivo che gli investimenti in pubblicità sono di tutto rispetto. I dati parlano chiaro, nel 2011 negli Usa sono state pubblicate oltre 20mila pagine di pubblicità e 23mila redazionali e nei primi mesi di quest’anno si è assistito a un incremento dell’8%.
A contendersi il primato dei top investor ci sono i marchi del lusso come Macy’s (561 pagine), Louis Vuitton (481), Ralph Lauren (408), Luxottica (400 pagine per pubblicizzare gli occhiali a marchio Prada, Versace, D&G e altri) e Chanel (379).
Per quanto riguarda i redazionali la pole position è di un brand italiano Prada, seguito dall’immancabile Louis Vuitton e poi Ralph Lauren, Chanel e Gucci. Nonostante sia in netta crescita l’advertising sul web (nel 2011 gli investimenti hanno segnato un +13,9 portandosi a 25,8miliardi di dollari) i brand del lusso continuano a puntare sulla carta stampata’ anzi patinata. Infatti le testate più pianifi cate sono Vogue, Elle e Harper’s Bazar.
Come categorie merceologiche vince il prêt-à-porter, seguito da orologi, accessori e gioielli. Le novità nel mondo della comunicazione arrivano spesso da Oltreoceano. E così mi piace segnalare un new media che sta riscuotendo successo negli Usa, ovvero la body advertising. Le aziende affi ttano le facce, le braccia, le schiene di persone che girano per la città mostrando tatuaggi temporanei che riportano claim, disegni e slogan pubblicitari.
Alessandra Iannello